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Nei presente volume (il secondo dei quattro previsti) è proposto un insieme di saggi che, dati alle stampe in un periodo di tempo assai lungo (dagli inizi degli anni Settanta alla fine dei Novanta del secolo passato), presentano una lettura rinnovata della storia della filosofia e della cultura dell'isola in aperta polemica con Gentile, che nel suo "Tramonto" aveva dettato una linea interpretativa di dura condanna. L'autore sfata la tesi del maestro del neoidealismo e propone una rilettura nella quale la Sicilia "empirista" risulta non sequestrata e non marginale rispetto alla contemporanea cultura nazionale ed europea. Autori e tematiche del tutto assenti o marginalizzati nel saggio di Gentile vengono recuperati e analizzati con acribia filosofica e filologica senza mai cedere allo spirito revanchista degli antigentiliani ideologici. Risultano così di primaria importanza per la comprensione degli eventi storico-culturali della Sicilia ottocentesca personaggi quali Guastella, Majorana, Macaluso, Buccola e Schiattarella. L'interpretazione della cultura siciliana che emerge dalle ricerche di Dollo tende a coniugare le determinazioni filosofico-scientifiche e le condizioni politico-sociali, nella convinzione che soltanto in tale ottica possa essere inquadrata appieno la sua valenza culturale, nell'ineludibile e costitutivo rapporto con la più ampia cultura europea.